DALL’ANNO O1 – al 222 PIETRO Apostolo di Galilea ( …… † 13 ottobre 64 d.c) E’ sempre stato considerato il primo Papa e fondatore della Chiesa Cristiana. Fu uno dei dodici Apostoli ( inviati) di Cristo deputati a divulgare la sua parola (verbo). Dopo la Morte e la Resurrezione di Cristo, con lui il monoteismo ebraico divenne “TRINO” : DIO padre, CRISTO (il crocefisso) il figlio di DIO e lo SPIRITO SANTO, disceso in terra nel giorno della “PENTECOSTE” (celebrata 49 giorni dopo la Resurrezione, ovvero il 50° giorno, quando secondo la tradizione Cristiana una fiamma di fuoco si posò sul capo degli Apostoli e della Madonna, donando loro la facoltà di esprimersi e di dialogare con tutti i popoli del mondo e volatilizzandosi, alla fine della funzione, sotto forma di colomba che divenne poi simbolo universale di pace). Coevo di Gesù di Nazareth, Pietro nacque con il nome di Simone, probabilmente a Betsaida, sulla riva nord-occidentale del lago di Tiberiade (Gennesaret) e, a Cafarnao, dove abitò e fece il pescatore assieme al fratello Andrea e dove fu sposato con figli, incontrò Gesù Cristo. Di Gesù divenne seguace ed Apostolo, dopo essere stato seguace della dottrina di Giovanni il Battista (decapitato da Erode Antipa, nato secondo il calendario romano intorno al 20 a.c) e dal Cristo fu denominato Cefa- Pietra. Il suo percorso, dopo la “Pentecoste” è stato variamente descritto dai Vangeli Cristiani, la sua parola è stata tramandata come parola di DIO, del CRISTO FIGLIO di DIO e dello SPIRITO SANTO ed ha attraversato tutto il medioriente passando da Gerusalemme, Antiocchia, Alessandretta (odierna Iskendurun) Costantinopoli, Atene, Corinto, Bari fino a Roma “Caput Mundi” dove “incendiò”, con le parole le “anime” dei più poveri, dei meno abbienti e di coloro i quali credevano in una vita più umana, senza schiavitù, odio e guerre. Incendiando le anime dei meno poveri attraverso la comprensione e la misericordia. Dedicando ai ricchi il verbo della compassione e della giustizia affinchè il REGNO DEI CIELI possa appartenere a chi, in terra non può giudicare e afflliggere ma solo perdonare, lasciando alla più alta decisione la sentenza definitiva. San Pietro fu crocefisso in Roma e, se il Cristo Gesù subì la vergogna ed indicato al pubblico ludibrio, Pietro non subì fine meno atroce: fu crocefisso con la testa all’ingiù. Ps 1: note e pareri sono esclusive deduzioni appartenenti alle n.d.a. , viceversa le date possono essere discordanti, con riferimento alle varie riforme dei calendari. 1° Calenda = Romolo – calendario di 10 mesi – attorno al IIV secolo a.C. 2° Calenda = Numa Pompilio (715-673 a.C.) 12 mesi di 355 giorni basato sulle fasi lunari. 3° Calenda = Giulio Cesare- cesareo o giuliano = 12 mesi con anni bisestili , un febbraio variabile tra i 28 ed i 29 giorni . Controriforma cesarea ed inserimento di tre mesi ripartiti tra gli odierni novembre e dicembre ( Il Mercedodonio si confuse e sovrappose a Censorino, Solino e Macrobio) La controriforrma provocò un errore di circa 36 anni 4° calendario = Gregorio XIII, nel 1582 attraverso gli studi dei più grandi scienziati ed astronomi dell’epoca riuscì a concrettizzare una diversa ripartizione del tempo che determinò il riferimento astrale e di conseguenza il calcolo del tempo “sidereo”. Ps 2 : calendari – libro delle calende, ovvero dei crediti annotati su tavolette di argilla con esigibilità a partire dal primo giorno di ogni mese. LINO, di Volterra (67-76) San Lino di Tuscia ( 0067-0076) Probabilmente il primo vero Papa della comunità Cristiana fondata su basi ad organizzazione piramidale, ovvero eletto dal proprio cenacolo e quindi dalla comunità, a differenza di Pietro che derivò direttamente dal “Verbo di Cristo”. Di san Lino, come di molti altri Papi ancora, non si ebbero, così come non si possono avere, molte notizie oggettive e certe sulla loro vita. Qualche volta nemmeno sulla loro morte; per il semplice fatto che, a quel tempo, quegli uomini professarono la loro fede più alta, con una conseguente grandissima contrapposizione ambientale : l’ostilità degli usi, dei costumi, di vita stessa ma sopprattutto, delle identificazioni religiose e quindi ideologiche. Anche la sua nascita è molto approssimativa. La “TUSCIA romana ” potrebbe essere considerata come la parte nord occidentale del Lazio compresa tra l’attuale confine toscano, il mar Tirreno ed il corso medio basso del fiume Tevere. Oppure, molto più prossima al “Foro”, quale potrebbe essere la zona dell’ attuale via “Tuscolana” ( n.d.a.: dei tusci, ovvero degli etruschi). Considerate le conformazioni orogeografiche, i mezzi di comunicazione dell’epoca, e le difficoltà di spostamento attraverso zone in preda a tutte le possibili azioni banditesche, si può sicuramente propendere per la seconda ipotesi. Così come la sua morte è incerta e celebrata come un “martirio”… probabilmente in qualche arena. Comunque per il l’annuario pontificio dei santi, redatto nel 1947, il nome di Anacleto o Cleto martire è stato omesso… ovvero cancellato, probabilmente perchè non fu martirizzato, ma morì di morte naturale. ANACLETO, romano (76-88) Sant’ Anacleto Martire (0076-0088) Si festeggia il 13 luglio. In Brasile si festeggia il 27 aprile. Sono anche discordanti gli anni del suo pontificato che in quest’ultimo caso lo vedrebbe regnare sulla cristianità tra il 79 ed il 92, lasciando una “vacatio” di ben tre lunghi anni come prima soluzione. Una seconda ipotesi avrebbe voluto “Cleto” papa con una sovrapposizione ed intersecazione di date annuarie. La tradizione comunque vuole che Anacleto fosse stato di origine romana e discendente di “pretoriani”. Convertito al cristianesimo offrì tutti i suoi averi e la sua massima disponibilità alla causa cristiana, fino al martirio, voluto da Domiziano per sopprimere una nuova fede religiosa ed una filosofia di vita contrastanti con il modo di vivere dell’epoca. Durante il suo pontificato ordinò 25 sacerdoti ed il suo nome figura nelle orazioni del canone messale. CLEMENTE I, romano (88-97) Fu eletto negli anni del terrore più forte dell’ anticristianesimo. Appartenente alla Gens romana , nonostante le sue origini ebraiche. La tradizione lo vuole quale figlio del senatore Faustino parente dell’Imperatore Domiziano. La storia lo vuole allevato nella cultura ellenistica. Seguace di San Paolo e probabilmente il fondatore della gerarchia eclesiastica, così come ancor oggi viene intesa e speculare alla gerarchia sociale dell’epoca. Un Papa, qualche vescovo, pochi sacerdoti e … possibilmente molti seguaci con il solo diritto di acclamazione o di proclamazione della “fides” . Nel 96 scoppiò l’antagonismo con le gerarchie di Corinto dove Clemente si trovava in conseguenza all’attività apostolica verso oriente. (n.d.a ovvero la Chiesa Romana ed Apostolica tentò, con i risultati storici successivi di ritornare da dove aveva avuto origine. Perchè dopo aver conquistato Roma ovvero caput mundi stava riperdendo il percorso di Pietro.) L’impegno, nel percorso geografico inverso, originò la prima abdicazione alla “Cattedra di Pietro ” . La tradizione vuole che il Soglio o Cattedra di Pietro sia passata a Evaristo nel 97, mentre la morte di Clemente I venne fatta risalire all’anno 100 quando, il pontefice si trovò in una qualche località del “Mar Nero” e,quando dopo aver rifiutato un ordine perentorio di eseguire un sacrificio alle divinità politeistiche romane, gli fu legata al collo un’ ancora navale romana e gettato in mare. Nell’anno 69, su suggerimento di papa Niccolò I, i santi Cirillo e Metodio riuscirono a recuperare alcune reliquie che furono tumulate nella basilica di San Clemente, fondata a Roma tre secoli dopo la sua morte ed eretta, sempre secondo la tradizione, sulle fondamenta della casa paterna. (nda: oggi a pochi passi dal Colosseo). EVARISTO, greco (97-105) Sant’Evaristo ( 0097-0105) Di questo Papa non si conosce quasi nulla. La tradizione lo vuole al soglio pontificio prima della morte del suo predecessore, per il semplice fatto che Clemente I si risolse a ritrovare l ‘apostolato mediorientale, lasciando gli incarichi romani ad Evaristo. Nato probabilmente in Giudea da genitori appartenenti alla “Gens romana” fu istruito in Grecia. A questo Papa si deve una ulteriore organizzazione eclesiastica: la costituzione delle parrocchie dopo i vescovadi… ovvero la diramazione capillare dell’evangelismo. Le parrocchie nacquero come ” Tituli” , ovvero i luoghi dove i “leader” cristiani trovarono il martirio, ove venne da prima eretta una croce e poi una chiesa. E, sempre per volontà di questo papa, la celebrazione del matrimonio diviene un atto pubblico. L’ “Annuario Pontificio” lo considera martire, ma il suo sacrificio non è oggettivamente dato per certo. ALESSANDRO I, romano (105-115) Probabilmente il primo papa ad essere eletto dal un conclave dei vescovi, diaconi e persino con la partecipazione dei fedeli. Antecedentemente il pontefice veniva nominato in maniera quasi dinastica, con un atto testamentario. Salì al soglio pontificio ancora giovanissimo, tra i venti ed i trenta’anni. Proveniente da nobile famiglia romana con buone introduzioni presso il Senato romano quali il tribuno Quirino ed il prefetto Ermete. La tradizione cristiana lo vuole martire, a seguito delle persecuzioni traiane. Decapitato assieme ai suoi tutori e sepolto al settimo miglio della via Nomentana. Ma secondo Eusebio ed Ireneo, papa Alessandro I avrebbe “regnato” tra il 109/110 ed il 119/120. SISTO I , romano (115-125) Verso la fine del suo regno anche l’ mperatore Traiano ritenne di dover mitigare la propria politica persecutoria nei confronti dei cristiani, anche perchè l’ “infamia” di essere cristiano serviva più spesso a risolvere faide politiche e famigliari che non a dirimere questioni religiose. Questo clima di pseudo tolleranza, che non cambiò comunque i metodi e le persecuzioni, proseguì anche sotto l’imperatore Adriano il quale scrisse al proconsole d’Asia : “Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest’ultimo che deve essere punito”. In questa realtà nacque Sisto I, figlio di pastori romani, si presume sia assurto al soglio intorno al 115 A Sisto primo si deve l’introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena (n.d.a : piattino di metallo dorato, argentato o di metallo nobile usato per la deposizione dell’Ostia consacrata) lasciando agli uomini di culto il privilegio di questi atti. A Sisto I venne fatta risalire anche l’introduzione del triplice cantico <> durante la celebrazione della messa (nda: tratto dal tardo latino mìttere, mandare, inviare … e soprattutto dalla formula finale del rito cristiano fondamentale della celebrazione eucaristica: ite missa est “andate, sei inviato!”), ma questo è dubbio, come è dubbia l’ attribuzione, a Sisto, l’ introduzione dell’acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell’acqua santa per le abluzioni ( n.d.a: queste ultime attribuite al suo predecessore, Alessandro I). Viene celebrato come santo, ma dal Calendario Universale della Chiesa è stato depennato, perchè probabilmente non subì alcun martirio. La tradizione lo considera sepolto accanto al corpo di Pietro, come per altro tutti i predecessori ma, l’unica cattedrale dove ancora viene celebrato come santo è quella di Alatri (nda: cittadina in provincia di Frosinone). TELESFORO, greco (125-136) Anche nel caso di Telesforo non vi sono certezze storiche. San Telesforo papa non sarebbe stato martirizzato, mentre il martirio di un altro Telesforo sarebbe annotato nel “Martiriologio romano”, durante l’impero di Adriano. Le sue origini vengono ricondotte a Terranuova di Calabria da famiglia greca. A Telesforo furono ricondotte alcune altre norme nella celebrazione della messa quali il canto del “Gloria in excelsis Deo” da egli stesso composto e l’introduzione della messa di mezzanotte alla vigilia di natale. Viene festeggiato il 5 di gennaio, anche se il suo nome non figura più nel Calendario ufficiale. IGINO, greco (136-140) Filosofo di origine ateniese, poco o nulla del suo apostolasto è a conoscenza. La tradizione vuole che la sua preparazione sia stata di conforto nel contrastare una delle tante eresie imperversanti fin dalla nascita del cristianesimo stesso: lo “gnosticismo” (nda: gnòsi = conoscenza; vocabolo di etimologia greca; lo gnosticismo praticato negava l’insegnamento della dotrina da parte di maestri, ovvero dal “clero”, facendo derivare la conoscenza e la sapienza direttamente da Dio) Ad Iginio fu ricondotta una sorta di piccola riforma clericale mediante la quale iniziò la prima organizzazione gerarchica di tipo piramidale. Durante il suo pontificato l’imperatore Adriano fece erigere il suo mausoleo che diventerà poi, Castel Sant’Angelo. Le spoglie sembra siano state deposte accanto a San Pietro ma, il suo nome non figura più nel Calendario Universale e pertanto non viene considerato santo. PIO I, di Aquileia (140-155) Secondo la tradizione cristiana fu considerato tra i papi più rigorosi, sia verso i costumi delle popolazioni, sia verso i costumi di vescovi e presuli, non ancora completamente mondati dalle prosperità della vita. Ma a Pio I venne ricondotta l’introduzione della “confessione” , ovvero “riconciliazione” pur nella ripetizione delle infrazioni dogmatiche o morali. (nda: probabilmente le persecuzioni, anche se durante l’impero di Antonino Pio si erano abbastanza affievolite ed il troppo rigore morale imposto, portò la Chiesa a più miti consigli con l’introduzione, appunto, della confessione, l’ “equa penitenza” ed il prosieguo nel cammino cristiano, per vescovi, prelati e semplici fedeli). A Pio I venne anche ricondotta l’introduzione della “Pasqua di Resurrezione” alla prima domenica dopo il primo plenilunio di marzo. Compiendo così una prima distinzione tra la “Pasqua ebraica”, celebrata il giorno del plenilunio, ma creando una forte frattura con la chiesa d’oriente (nda: la futura Chiesa Ortodossa) che intendeva invece mantenere la tradizione. E sempre a Pio I si fanno risalire i primi forti contrasti con le “eresie” organizzate dell’epoca, quali quella di Cerdone (gnostico) e quella di Carpocrate di Alessandria (gnostico. nda: la cui dottrina si incentrava sul bene ed il male – il primo impersonato da Dio e la sua spiritualità, il secondo fondato sulle figure retoriche di angeli demòni creatori della materia – La Carpocrasofia in buona sostanza rinnegava il Dio “militare” ebraico” ma non sposava il cristianesimo in quanto fruitore della materia) Nato ad Aquileia da Ruffino di famiglia Aureliana, non si conosce il modo con il quale incontrò il cristianesimo a così lunga distanza da Roma. Più verosimilmente si può considerare che la “nuova religione” sia stata dallo stesso incontrata, proprio in quel di Roma, la dove stava nascendo, forse il primo tempio dedicato al culto cristiano: Santa Pudenziana. Sembra non sia stato martirizzato, ma reso santo per le sue doti morali. ANICETO I, siro (155-166) Figura apparentementeo controversa, per quel poco che si possa sapere di Lui. Nativo delle terre siriane, non si sa come sia approdato presso la “Caput Mundi”. Sembra fosse stato da prima allontanato dalla Chiesa d’oriente, quale eretico egli stesso, nel mentre stava combattendo le eresie gnostiche derivanti dagli insegnamenti di Cerdone. Dopo essere stato proclamato papa Aniceto ricevette visita da San Giustino (filosofo platoniano, convertito al cristiniasemo fondò una scuola di pensiero,durante l’mpero di Antonino Pio, per finire martirizzato.), alla quale scuola finì per aderire. Ma incontrò anche Egesippo, San Policarpo e gli stessi gnostici Valentino,Cerdone e Marcione. Comunque durante il suo papato le eresie furono piuttosto contrastate, sempre in difesa della fede derivante dalla tradizione apostolica. Con Marco Aurelio, divenuto imperatore nel 161, le cose cambiarono nuovamete per la sopravvivenza dei cristiani. Moltissimi vescovi furono condannati a morte e le persecuzioni ripresero a ritmi accelerati. Lo stesso San Policarpo e San Giustino trovarono il martirio. Ma non si ha notizia del martirio di Aniceto, il quale non figura più nel Calendario Universale. La tradizione cristiana vuole che le sue spoglie siano state deposte nelle catacombe di San Callisto in Roma ed in seguito, intorno al 1600, traslate nel sepolcro di Alessandro Severo. SOTERO, ausonio (166-175) Proclamato santo in qualche epoca, ora il suo nome non compare più nel Calendario Universale. Nato a Fondi, nell’attuale Lazio (o Campania – vedi nota (*) , da famiglia di origine greca, fu sempre molto attento nel mantenere stretti rapporti con i cristiani residenti al di la del mare Adriatico (nda : già considerata Chiesa Cristiana d’Oriente), anche attraverso opere caritatevoli. Non è escluso che già all’epoca si fosse presentata la possibilità di una opinione diversa circa l’interprettazione del pensiero teologico di Cristo, ovvero l’embrione di uno scisma…. che purtroppo accadrà successivamente. Sotero, cercò comunque di mantenere unita la comunione della fede cristiana, nonostante il tallone di un imperatore come Marco Aurelio. Sotto il suo pontificato emersero idee eretiche “montaniste” (nda: eresia frigia, di radice gallica che ricondussero il pensiero al suo precursore – Montano- di origine ebraica … e quindi alla nuova Gerusalemme che discesa dal cielo si sarebbe dovuta insediare ad oriente di “filadelfia” … -palestina – . Prime predicatrici di questo pensiero furono Masimilla e Priscilla/Prisca). Il pontefice costituì per contro un ordine diaconale femminile, anche per rispettare riti greci di più antica memoria e con essi salvaguardare il pensiero cristiano. Le sue spoglie sembra siano state dapprima sepolte accanto alle spoglie di Pietro, poi trasportate nelle catacombe di San Callisto, sotto il papato di Sergio II traslate nella chiesa di San Silvestro a Roma. Successivamente da San Silvestro alla chiesa di San Sisto e… poi… in parte disperse fino a finire a Toledo. (*) Sul luogo di nascita, le cognizioni dei confini odiernamente concepiti non rappresentano però, un vero dato storico, si può solo desumere dai testi a disposizione che, essendo la città di Fondi di origini antichissime, questa rientrasse sotto l’influenza delle popolazioni “aurunche” o “ausoni” in aperto conflitto con i romani e di conseguenza ritenuta nemica delle alleanze romane e quindi dell’ odierno Lazio, forse questa è la spiegazione per la quale il “liber pontificalis” fa riferimento ad una qualsivoglia origine “campana”) ELEUTERIO, dell’Epiro (175-189) Nato in Epiro, a Nicopoli, fu discepolo di Aniceto. Appena subito dopo la sua elezione al soglio, dovette assistere alle grandi repressioni di Marco Aurelio contro le neonate comunità cristiane austriache e galliche. Nel mentre l’eresia “montanistica” si dichiarava a favore dell’impero romano. Il papato di Eleuterio è però noto più per un altro clamoroso fatto : il martirio di Santa Cecilia. La leggenda vuole che, la giovane cristiana promessa in sposa al pagano Valeriano fosse riuscita a convincere il proprio sposo a lasciarle la propria “verginità”. Oltre al marito riuscì a convertire anche il cognato Tiburzio. Denunciati al prefetto Almachio furono condannati a morte e a Cecilia fu riservato l’orrendo supplizio della soffocazione tramite i vapori di un “caldarium” (ancora oggi conservato nella cappella dell’omonima basilica in Transtevere). Dopo tre giorni di martirio ne uscì completamente illesa e solo allora fu decapitata. Eleuterio, dopo aver combattuto il montanesimo, il valentenismo e l’eresia marcioniana, fu sepolto, secondo il “Liber Pontificalis” nella necropoli vaticana. Come santo è ancora festeggiato il 26 maggio. VITTORE I, africano (189-199) Di origini nord africane e dal carattere molto fermo dovette confrontarsi con le molte eresie che stavano proliferando ovunque, una delle quali molto seguita dalla chiesa d’oriente ed in tutta l’Asia, ovvero: l’ eresia quartodecima Nisan. Questa eresia riprendeva gli antichi riti ebraici facendo cadere la Pasqua di Ressurrezione non la domenica, come aveva stabilito la chiesa romana ma il quattordicesimo giorno del mese di Nisan, quasi coincidente con la Pasqua ebraica. Il suo papato trascorse invece relativamente tranquillo sul fronte della tolleranza romana. Infatti Vittore salì al soglio negli ultimi anni dell’impero di Commodo che secondo la leggenda avrebbe avuto un’amante di fede cristiana (Marcia) che riuscì a mitigare la politica anticristiana di quel periodo. Non sarà così con il suo successore Settimio Severo. San Vittore non fu martire e fu sepolto accanto al sepolcro di San Pietro. ZEFIRINO, romano (199-217) Nativo di Roma, in qualche annuale appare sotto il nome di Geferino. Il suo papato iniziò sotto il terrore di Settimio Severo, il quale convinto assertore della religione politeistica, oltre che per pratici motivi attinenti il dominio delle provincie romane, aveva sposato Giulia Domna, di un antico casato sacerdotale dell’antica città siriana di Emesa dove veniva praticato il culto al “dio sole”. La scintilla che innescò nuove crudeli repressioni fu la mancata partecipazione dei cristiani ai festeggiamenti del decennale dell’imperatore pro salute impetorum, perchè marcatamente pagani. Oltre a ciò dovette continuare a combattere ulteriori eresie, contrastato da Ippolito sul metodo di lotta e che sfocerà successivamente nel primo scisma cristiano, quello di Ippolito. (nda: Sant’ Ippolito fu teologo e scrittore di cultura greca, divenne esponente della teologia del logos . Avversario di Zefirino e di quello che diventerà papa e santo Callisto. Fu probabilmente in contatto con la dinastia dei Severi ma dagli stessi abbandonato e deportato in Sardegna, da Massimo il Trace, dove trovò il martirio.) Nonostante tutto però, Zefirino riuscì ad organizzare ancora di più la gerarchia eclesiastica nominando per la prima volta un suo vicario ( Callisto ) con compiti più pratici che teologici. A lui si deve la volontà di organizzare i cimiteri cristiani che furono spostati dalla via Salaria alla via Appia, dove già esistevano quelli di Pretestato e Domitilla. Uno dei cimiteri fu chiamato “la cripta dei papi” e dove, il primo ad esservi tumulato fu proprio Zefirino. CALLISTO I, romano (217-222) Nato a Roma, figlio di una famiglia di schiavi appartenente ad Aurelio Carpoforo discendente della ex famiglia imperiale di Commodo. Callisto fu reso libero perchè il suo “padrone” aderì alla religione cristiana ed a questa lo educò. Personaggio piuttosto controverso dal punto di vista cristiano, molto meno da quello laico. Forse la santità sarebbe stata certamente più consona a Carpoforo che non al suo liberto ma, come sempre insegna la storia: la virtù è dei forti. Una volta libero, sarà sempre comunque il suo precettore a garantire per lui, fino alla morte. La leggenda vuole che alla sua “liberazione” gli fosse stata consegnata una grande somma di denaro da amministrare a favore dei più bisognosi e per se stesso. Non fu perduta solo quella fortuna ma anche di più. Sicuramente però, un “faccendiere” di grande fascino. Nonostante fosse riuscito a dilapidare enormi fortune e chissà quant’altro ancora, sempre attraverso la famiglia imperiale dei Commodo ed in particolar modo con il particolare interessamento di Marcia, riuscì a ritornare in seno alla garande famiglia cristiana. Dopo l’esilio in terra di Sardegna dove occupò il presbiterio di San Giacinto approdò ad Anzio. Da Anzio dove non aveva avuto alcun incarico particolare, Callisto fu richiamato da Zefirino ed elevato agli onori della gerarchia cristiana sino a farlo diventare il suo vicario per i beni terreni. Uno degli incarichi particolari fu quello di riorganizzare le sepolture e quindi i cimiteri dei cristiani. Il suo modo di intendere e volere la vita si scontrò ben presto con un’altra caegoria di cristiani più ortodossi ed intransigenti rispetto alle virtù teologali dell’epoca. L’ intransigenza ortodossa derivò dai comportamenti e dalle idee teologiche di Ippolito, suo acerrimo rivale in quanto non prescelto dal pontefice in carica ( Zefirino). La spaccatura tra i due modi di intendere la cristianità si manifestò all’elezione di Callisto quale sommo pontefice. Ippolito divenne il primo antipapa. Le due espressioni di intendere il cristianesimo si possono riassumere in un tema ed una risposta. La prima, di Tertulliano amico di Ippolito che nel suo “De Pudicitia” recita: “…il pontefice massimo, il vescovo dei vescovi, perdona gli adulteri ed i fornicatori: E dove si affiggerà questo editto così liberale? Sulle porte dei postriboli?…” La seconda di Callisto: ” NON E’ IL PADRE CHE E’ MORTO… ma il figlio” La diatriba tra i due contendenti non portò comunque nulla di buono per le “donne e gli uomini di buona volontà “. San Callisto morì martire a seguito di una sommossa popolare, sotto l’impero di Eliogabalo e non fu sepolto nella cripta dei papi, da lui stesso voluta ma, nell’ omonimo convento accanto a Santa Maria in Transtevere. Alcune biografie, dall’anno 01 all’anno 1000 sono state curate da Franco Prevato. Alcune dal 1500 al 1700 ha collaborato nella stesura Pasquale Giaquinto Riferimenti Bibliografici: La bibbia – Mons. Enrico Galbiati – Prefetto della biblioteca Ambrosiana di Milano I Papi – ed. Zecca dello Stato. I Papi – Trivulzio – ed. Bestelli 1926. I Papi – Rendina – ed. Newton & Compton. Storia dei Papi – di Saba-Castiglioni, ediz Utet, 1936 Mons. Agostino Marchetto, “Chiesa e Papato nella storia e nel diritto”. Editrice Vaticana – Marzo 2000 I Miti Ebraici – Robert Graves & Raphael Patai – ed.Longanesi 1980. I Bassifondi dell’Antichità – Catherine Salles – ed.Bibblioteca Universale Rizzoli La vita quotidiana a Roma – Carcopino – ed. Laterza. La Gioia di Credere – Omelie di Mons. Vecchi- Andrighetti – ed. Fondazione Valentino Vecchi – Mestre Venezia. Eciclopedia Treccani. Enciclopedia Britannica. Storia delle Crociate – Renè Grousset – ed. Piemme. Il Corano – Federico Peirone – ed. Oscar Mondadori. Maometto – Noja – ed. Oscar Mondadori Le IMMAGINI sono tratte dal supplemento dell’Osservatore Cattolico del 4 agosto 1903 in occasione dell’elezione di Pio X, e dai Mosaici di San Paolo in Roma. Supporti web: -Albori della conquista islamica in Italia – www.debate.org.uk -Cronobiografia dei dogi – www.cronologia.it -The Cardinals of the Holy Roman Church – www.fiu.edu -Santi Beati e Testimoni – www.santiebeati.it -Il Calendario – www.lunario.com -Repubblica di Amalfi – www.alenapoli.org -Repubblica di Genova – www.bdp.it -Repubblica di Pisa – www.pisahistory.it |
Menu 1
Differenze tra mascherine
L | M | M | G | V | S | D |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | 3 | ||||
4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 |
18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 |
25 | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 |